Tumore del Pene

 Il Tumore del Pene è una patologia rara con un’incidenza annuale europea di 1 su 100.000 soggetti.
Il 75 % dei tumori interessa solo il glande e/o il prepuzio.
Questa patologia è caratterizzata da un’alta aggressività. Comunque, in questi ultimi anni c’è stato un notevole progresso, tanto che attualmente l’80% dei carcinomi del pene sono curabili con una riduzione della morbilità e un netto miglioramento della qualità di vita.

Fattori di rischio
I fattori di rischio nel tumore del pene includono:
  • fimosi.
  • infiammazione cronica: balano-postite.
  • lichen sclerosus: i pazienti che ne sono affetti, nell’8% dei casi possono sviluppano un tumore del pene.
  • costumi sessuali promisqui
  • condilomi (aumentano il rischio da 3 a 5 volte)
  • fumo di sigaretta.
  • infezione da HPV.
Nei Paesi con minor igiene e maggiore promiscuità l’incidenza può raggiungere i 10 casi per 100.000, come in alcune zone dell’Africa e del Sud America. In Europa, l’incidenza varia da 0.5 a 1.8 casi per 100.000 uomini all’anno, con evidenti differenze fra vari Paesi.
Altri fattori prognostici importanti sono le abitudini culturali, igieniche e religiose. Il cancro del pene è praticamente assente nelle comunità che praticano la circoncisione alla nascita (ebrei) e molto raro in chi pratica la circoncisione alla pubertà (musulmani).
Il DNA del papilloma virus umano (HPV) è stato identificato nel 70-100% dei casi con neoplasia intraepiteliale e nel 40-50% dei casi di carcinoma infiltrante.
Anche i pazienti portatori di condiloma acuminato hanno un rischio di cancerizzazione.
Dal 2006 negli Stati Uniti la Food & Drugs Administration ha messo in commercio il primo vaccino per la prevenzione del carcinoma cervicale e di altri HPV associati nella donna. Questo vaccino protegge dalle infezioni da HPV e la sua somministrazione è raccomandata già per le adolescenti di 11-12 anni. La vaccinazione viene raccomandata anche per i giovani maschi.

Sintomi
I sintomi che fanno sospettare un Tumore del pene sono la presenza sul Prepuzio e sul Glande di lesioni caratterizzate da prurito, dolore, tendenza all’ulcerazione, croste e sanguinamento.

Diagnosi
Una diagnosi e stadiazione corretta del tumore primitivo e delle metastasi ai linfonodi regionali consente di attuare un trattamento appropriato.
Esame Obiettivo dà informazioni su: dimensione della lesione del pene e delle superfici, localizzazione della lesione, numero di eventuali lesioni multiple, rapporti della lesione con altre strutture (sottomucosa, albuginea, uretra, corpo spongioso e corpo cavernoso).
La biopsia del pene conferma la malattia e dà informazioni sull’istologia e sulle caratteristiche di invasività del tumore.
La RMN può essere di aiuto nell’identificare la profondità dell’infiltrazione del corpo spongioso e del corpo cavernoso in modo da consentire l’impiego della chirurgia conservativa quando è indicata.