Disfunzione erettile e onde d'urto

Le Onde d’urto a bassa intensità (LIESW) contro la disfunzione erettile possono essere di grande aiuto nella disfunzione erettile.
Cosa sono le onde d’urto? In maniera semplice si può dire che un sistema elettrico elettro-magnetico può produrre ed emettere delle onde di energia simili alle onde sonore. Le onde d’urto hanno due rilevanti caratteristiche: possono propagarsi in un mezzo liquido (1500m/sec nell’acqua) o gassoso (nell’aria) o solido, compatto (i tessuti del corpo umano) e trasportano energia.

Come prevenire la disfunzione erettile?

Un settore finora inesplorato che presenta prospettive di utilizzo molto interessanti è quello dei pazienti “a rischio” (per età, stili di vita, sovrappeso, sedentarietà, fumo, presenza di ipertensione, dislipidemia o diabete) e/o soggetti che iniziano a presentare qualche lieve segno premonitore della disfunzione erettile: erezioni più difficoltose da ottenere o da mantenere, (ma pur sempre sufficienti), necessità di maggiori stimoli eccitatori per ottenere l’erezione, minore rigidità in erezione. Si tratta di soggetti che non hanno ancora bisogno di terapia ma che, probabilmente, svilupperanno nel tempo la disfunzione erettile. Verosimilmente il trattamento con onde d’urto potrebbe avere in questi pazienti un ruolo “preventivo”, riportando a condizioni ottimali la vascolarizzazione dei loro corpi cavernosi.

Gli effetti biologici delle onde d’urto.

Queste onde vengono prodotte da un manipolo che viene appoggiato al corpo e possono essere trasmesse in un punto o regione del corpo ben localizzato. L’energia delle onde viene scaricata solo nell’area mirata senza coinvolgere i tessuti vicini. Il meccanismo d’azione biologica non è ancora ben chiarito. Si pensa che le cellule del tessuto, interessate dalle onde d’urto, vengano prima compresse, per la pressione positiva derivante dall’energia trasportata dall’onda d’urto, e poi si espandano per le intrinseche proprietà di tensione, quasi come un palloncino gonfiato, creando delle microscopiche bolle, che inducono uno stress, una apertura, della membrana delle cellule con rilascio di fattori angiogenetici (incremento di NO per maggior attività della ossidonitrico sintetasi endoteliale e neuronale, fattore di crescita piastrinico, fattore di crescita vascolare endoteliale [VEGF]). Queste sostanze indurrebbero la creazione di nuove strutture vascolari, la NEOANGIOGENESI, negli organi esposti alle onde d’urto.

Ci sono varie forme di onde d’urto?

Le Onde d’Urto ad Alta Intensità sono usate da decenni (1980) per la frantumazione dei calcoli renali. Oggi rappresentano lo standard terapeutico della calcolosi renale avendo quasi eliminato la chirurgia (oltre 1.000.000 pazienti trattati). Le Onde d’Urto a Media Intensità, (1996) grazie alle proprietà antiinfiammatorie, sono utilizzate per una vasta gamma di condizioni ortopediche come fratture scomposte, tendiniti e borsiti. Le Onde d’Urto Extracorporee a Bassa Intensità (LIESW) (2010) stimolano, nel tessuto trattato, la creazione di nuove reti di vasi sanguigni. Il processo, chiamato neoangiogenesi, conduce alla formazione di un nuovo sistema vascolare negli organi trattati. I risultati delle sperimentazioni, iniziate più di 15 anni fa sugli animali, e proseguite poi sull’uomo, hanno fornito l’evidenza che alle onde d’urto segue un processo di neoangiogenesi. Le onde d’urto a bassa intensità, che hanno la proprietà di rigenerare il sistema vascolare, sono usate nel trattamento delle ferite croniche, delle neuropatie periferiche e per indurre la rigenerazione dei piccoli vasi coronarici del cuore in pazienti che soffrono di angina e non possono essere sottoposti a chirurgia coronarica o all’angioplastica.

Quale uso in andrologia?

Un Organo la cui funzione è basata quasi esclusivamente su fenomeni vascolari è il pene e la applicazione della Low Intensity Extracorporeal Shock Waves Therapy (LIESWT) ha mostrato incoraggianti risultati in termine di terapia del Deficit Erettile. La applicazione delle Onde d’Urto sui corpi cavernosi del pene rigenera il tessuto vascolare, cavernoso, consentendo il raggiungimento e il mantenimento di una piena erezione.

Si tratta di una vera rivoluzione terapeutica per la disfunzione erettile?

Nel 1972 erano state proposte le protesi peniene endocavernose che potevano consentire una penetrazione sessuale anche a chi fosse affetto da qualsiasi tipo di Deficit Erettile.
Nel 1986 le Iniezioni Intracavernose di Farmaci Vasoattivi.
Nel 1997 i farmaci orali vasodilatatori, gli Inibitori della 5 FosfoEsosoIsomerasi.
Nel 2012 Le Onde d’Urto Extracorporee a Bassa Intensità.

Altri rimedi o terapie (MUSE Vacuum), non hanno rappresentato concreti capisaldi. Sono terapie molto efficaci e ragionevolmente sicure, con rari effetti collaterali indesiderati. Tutte
condividono alcuni inconvenienti maggiori: esse non modificano la fisiopatologia del meccanismo erettivo. Si tratta quindi di “rimedi” non di terapie. Tutte le altre soluzioni devono essere assunte, generalmente a richiesta, prima dell’interazione sessuale, ed il loro effetto è limitato nel tempo. Il rapporto sessuale deve essere programmato. Bisogna necessariamente assumere qualcosa prima del rapporto sessuale. Viene a mancare la spontaneità, elemento non trascurabile della sessualità in genere. Spesso funzionano per un solo incontro sessuale alla volta. Sono una terapia sintomatica e comportano, a volte, effetti collaterali spiacevoli e, conseguentemente, una scarsa aderenza alla terapia. Queste limitazioni sono esaltate dal fatto che la terapia è diretta verso una funzione biologica strettamente connessa alla sfera del piacere piuttosto che ad una malattia che metta in pericolo la vita. Per alcuni farmaci orali è possibile la somministrazione giornaliera (invece che a richiesta). Questo risolve alcuni di questi problemi ma, come per tutte queste forme di terapia non vengono modificate le alterazioni del meccanismo erettivo. Attualmente solo a pochi maschi con DE può essere offerta una terapia che sia in grado di rigenerare la funzione erettiva spontanea. La maggioranza dei pazienti con DE deve continuare a praticare la propria terapia per mantenere la funzione sessuale.
La terapia con onde d’urto è diversa in quanto è diretta a rigenerare il meccanismo erettile in modo da far sì che i pazienti possano avere erezioni spontanee. Gli studi sino ad ora eseguiti hanno dimostrato che le onde d’urto a bassa intensità (LIESW) possono aiutare sia i maschi con disfunzione erettile che rispondono ai farmaci orali sia i maschi che soffrono di disfunzione erettile talmente grave da non consentire la risposta alla terapia farmacologica.

L’attrazione potenziale della terapia ad onde d’urto consta nel fatto che, a differenza delle terapie attualmente utilizzate, che sono solo sintomatiche, palliative, ed utilizzate a richiesta, le onde d’urto tirano a ripristinare il meccanismo erettivo ed a guarire la disfunzione erettile consentendo di avere erezioni naturali e spontanee. La terapia permette potenzialmente di tornare ad una condizione di normalità, dove non vi è bisogno di usare farmaci. Nel caso che si debbano ancora usare i farmaci probabilmente si otterrà da essi un risultato migliore o a dosaggi più bassi (risparmio anche economico) Inoltre la LIESW può servire a quei pazienti che presentano controindicazioni all’uso dei farmaci orali o dei farmaci iniettivi, che resterebbero senza alcuna possibilità terapeutica non chirurgica.

Programma

Non esistono limiti di età. Non esistono controindicazioni generali o locali (salvo evidenti infiammazioni dell’asta). Il paziente che desideri sottoporsi a tale ciclo di terapia, dovrebbe essere valutato dallo Specialista che ne analizza la storia clinica e i caratteri del Deficit Erettile. Possono essere richiesti accertamenti ematochimici di base, esami ormonali (per escludere endocrinopatie); un esame Rigiscan che escluda patologie psicologiche; una valutazione EcoColorDoppler dei Corpi Cavernosi, sia basale che dinamica, potrebbe confermare la genesi vascolare della DE.

Generalmente si ritiene che debbano essere somministrati 300-500 onde d’urto nel singolo distretto segmento dell’asta coperto dalla sonda. In pratica la sonda viene applicata sulla radice cavernosa Sinistra e Destra agendo a livello perineale-baso-scrotale, sul tratto basale, intermedio e distale (in tale situazione le Onde d’Urto, applicate lateralmente, coinvolgono entrambi i corpi cavernosi dell’asta). In totale vengono applicate 1500-2500 SW sui corpi cavernosi del pene. le applicazioni devono essere applicate con intervalli temporanei di 1-10 giorni per sfruttare appieno il meccanismo neo-angiogenetico. Quindi il paziente dovrebbe sottoporsi alle Onde d’Urto tre volte la settimana, due volte la settimana o una volta la settimana a seconda delle disponibilità dello Studio Andrologico, del paziente e della distanza dallo studio.
Durante queste settimane di TERAPIA CON ONDE D’URTO il paziente può continuare ad esplicare la sua attività sessuale, utilizzando i supporti erettili usuali.
È abbastanza insolito che il paziente possa percepire miglioramenti della sua Funzione Erettile già nelle prime sedute; I miglioramenti della vascolarizzazione cavernosa si manifestano a distanza di 3-4 settimane dalla conclusione della terapia. in queste circostanze il paziente sente un miglioramento delle erezioni mattutine, una migliore induzione, rigidità e mantenimento della erezione tanto da rendersi possibile anche senza l’aiuto delle compresse o delle PGE1. Generalmente chiediamo ai pazienti di venire a controllo dopo un mese dalla fine della terapia per una valutazione clinica della situazione, esecuzione di un test IIEF che valuti significativamente le modifiche della Funzione Sessuale. Consigliamo sempre l’esecuzione di un esame EcoColorDoppler penieno dinamico che possa valutare le eventuali variazioni del PVS (Picco di Velocità Sistolica) delle arterie cavernose (concreto indice di cambiamenti vascolari) quando possibile si può effettuare un esame Rigiscan che valuta le condizioni delle erezioni nel sonno (in maniera spontanea, non influenzata da stimoli erotici o farmacologici). I risultati sono estremamente incoraggianti. La nostra personale casistica (soggetti tra 26 ed 86 anni) conferma che i pazienti hanno riferito concreti miglioramenti delle loro erezioni in 80% dei casi. Riduzione dell’uso di PDE5i in 76% dei casi. Riduzione della necessità e quantità di PGE1. Alcuni pazienti hanno richiesto la ripetizione della terapia.
Nonostante l’effettuazione dei cicli di terapia richiedesse un certo impegno temporale ed organizzativo, un certo impegno economico ed emozionale i pazienti valutavano i risultati ottenuti come soddisfacenti. I PSV (Picchi di velocità Sistolica) cavernosi sono migliorati nel 76% dei pazienti.

 

Le onde d'urto extracorporee a basse intensità rappresentano una concreta modalit・ di trattamento della disfunzione erettile.

Le onde d’urto vengono applicate ai corpi cavernosi del pene con una manipolo del tutto simile a quello di una sonda ecografica. Non provocano nessun dolore locale o generale e attivano un processo di NEOANGIOGENESI che porta ad uno sviluppo di nuove ramificazioni arteriose dei corpi cavernosi che, in conseguenza, migliorano le loro funzioni in risposta a stimoli erotici o manuali.

Si potrebbe quasi dire che il tessuto cavernoso, responsabile della erezione,   ritorna ad essere quello di 20-30 anni prima, ben vascolarizzato e capace di rispondere con una ottimale erezione e buona rigidità del pene.

Il protocollo classico di trattamento con le onde d'urto extracorporee a basse intensit燿 prevede una preliminare valutazione del tessuto vascolare cavernoso con un esame EcoColorDoppler che conferma la natura vascolare della disfunzione Erettile del paziente seguita da un ciclo di 6 sedute di terapia con somministrazione di 30.000 Onde d旦rto complessive.
I risultati di questa terapia sono estremamente incoraggianti.  

L'same EcoColorDoppler effettuato spesso dopo alcuni mesi mostra una maggiora responsivit・ delle strutture arteriose del pene. Oltre l・80% dei pazienti riferiscono di avere erezioni migliori di prima della terapia. Spesso non hanno pi・ bisogno dei farmaci tipo Viagra o Cialis per poter avere dei rapporti sessuali. La terapia consente dei rapporti spontanei, non pi・ legati alla assunzione dei farmaci o delle Iniezioni di Caverjet, con netto miglioramento delle relazioni di coppia. Nella nostra iniziale esperienza, di oltre 100 casi di terapia applicata a pazienti di et・ variabile tra i 40 e 86 anni i risultati sono estremamente incoraggianti. Numerosi pazienti hanno richiesto di ripetere il trattamento.

La stessa terapia con onde d’urto viene utilizzata nei pazienti cardiopatici per migliorare la circolazione coronarica o nelle patologie renali e prostatiche.

 

Il paziente non necessita di nessuna preparazione. Si sdraia sul lettino e si applica una buona quantità di gel per ecografia. Il manipolo viene posizionato in corrispondenza delle radici, crura, dei corpi cavernosi e si iniziano a somministrare 1000 onde d’urto distribuite,   500 sulla radice destra e 500 sulla sinistra. Il numero di onde d’urto a bassa intensità viene segnalato dallo schermo dello apparecchio

Si passa poi a distribuire le onde d’urto sul corpo cavernoso, dalla base al glande, con lenti movimenti di distribuzione. In complesso si applicano 2000 onde d’urto sul corpo cavernoso destro e ugualmente 2000 su quello di sinistra.

Il paziente sente delle percezioni vibratili, oscillatorie, non dolorose. In pratica una seduta non dura più di 15 minuti.