Metodi diagnostici

Per formulare una diagnosi, l'andrologo comincia sempre dalla raccolta dei sintomi, prosegue con l'anamnesi (o storia clinica) del paziente e l'esame obiettivo (o esame fisico).
Successivamente, a seconda delle circostanze e dei casi clinici, potrebbe proseguire le proprie indagini prescrivendo:
  • Esami di imaging, come l'ecografia ai testicoli, l'ecografia alla prostata e/o la risonanza magnetica al comparto inguine-scroto-pene.
  • Esami di laboratorio, come il test del PSA, la spermiocoltura, lo spermiogramma e/o il test di screening per le malattie sessualmente trasmissibili.
  • Esami bioptici, come la biopsia della prostata, la biopsia dei testicoli o la biopsia cutanea del pene. La raccolta del tessuto da sottoporre ad analisi avviene per opera dello stesso andrologo.
In alcuni casi, l'esame obiettivo condotto dall'andrologo può comprendere una manovra diagnostica nota come esplorazione rettale digitale della prostata (ERD).

L'esplorazione rettale digitale della prostata è l'esame diagnostico più semplice e veloce per controllare lo stato di salute della prostata. In pratica, questo test prevede che l'andrologo, munito di un guanto in lattice opportunamente lubrificato, introduca il dito indice nell'ano del paziente ed esegua la palpazione della ghiandola prostatica e dei tessuti circostanti, attraverso la parete interna del retto.

L'esplorazione rettale digitale della prostata permette di valutare:
  • Le dimensioni, la compattezza e la consistenza della ghiandola prostatica;
  • Eventuali dolori causati dal contatto o dalla pressione della prostata;
  • La presenza di zone dure o noduli (i quali potrebbero essere il risultato di processi neoplastici).
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